Il Trentino corre (in ordine sparso) per ottenere la certificazione internazionale di sostenibilità. Il mercato detta la linea … – il Dolomiti

Il Trentino corre (in ordine sparso) per ottenere la certificazione internazionale di sostenibilità. Il mercato detta la linea … – il Dolomiti

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TRENTO. Una destinazione sostenibile ma a velocità diversa. E’ partita la corsa per ottenere la certificazione Gstc-Global sustainable tourism council, un’organizzazione internazionale che stabilisce e guida gli standard per lo sviluppo sostenibile nel settore dei viaggi e del turismo. Una sigla che potrebbe significare poco alla maggior parte delle persone ma che rappresenta un tentativo di uniformare il concetto legato alla sostenibilità attraverso schemi codificati a livello internazionale.

 

Fondata nel 2010 il Gstc è un’organizzazione senza scopo di lucro che stabilisce e guida gli standard di base per lo sviluppo sostenibile nel settore dei viaggi e del turismo a livello globale. Un ruolo riconosciuto dal sistema delle Nazioni Unite e, in particolare, dall’Organizzazione mondiale del turismo e dagli esperti di settore.

 

"Il territorio intende rispondere alla crescente richiesta degli ospiti che prediligono un soggiorno sostenibile", così l’Azienda per il turismo Garda Dolomiti è intervenuta per annunciare l’avvio del percorso per ottenere la certificazione Gstc. L’ente di promozione turistica ha poi evidenziato i dati del Sustainable Travel Report 2022 rilasciato da Booking “Quasi la metà degli intervistati (46%) ha dichiarato di aver scelto una struttura ecosostenibile nel corso degli ultimi 12 mesi".

 

La certificazione c’è ormai da qualche anno ma all’improvviso c’è stata un’accelerazione in questa direzione. Perché questa corsa? La spiegazione dell’Azienda per il turismo Garda Dolomiti contiene già a grandi linee le risposte. 

 

Sono infatti due le serie di standard, quella per le destinazioni e quella per gli hotel e tour operator e le verifiche sono orientate a valorizzare politiche e pratiche sostenibili. E’ una nuova interpretazione dell’offerta che si avvale di una sensibilità notevolmente cambiata negli ultimi anni, il turista è sempre più attento ma anche esigente rispetto al concetto di sostenibilità. E questa la prima risposta. Il mercato detta la linea.

 

Ma c’è anche una seconda motivazione, forse più importante, e che ha convinto il territorio a compiere questo passo. La Gstc è l’unica certificazione riconosciuta da Booking.com in Italia con anche dei filtri specifici. E questo può già bastare visto il peso specifico della piattaforma sulle prenotazioni. Per esempio Idm Südtirol (la Trentino Marketing altoatesina) ha già ottenuto il "marchio" negli anni scorsi. 

 

La prima Azienda per il turismo a muoversi in questo senso è stata quella della Valsugana che ha completato tra il 2019 e il 2020 il percorso per diventare "la prima destinazione a livello nazionale" certificata Gstc. Ora si sono attivati anche altri ambiti per raggiungere questo risultato. 

 

A lavorare lungo questa direttrice sono le quattro Agenzie territoriali d’area, scaturite dalla riforma Failoni, quale ente intermedio tra Trentino Marketing e le varie Apt. Le Ata (che sono di territorio e non di prodotto) sono incaricate di elaborare progetti innovativi e di sviluppo di prodotti turistici comuni a più ambiti. Queste Agenzie, chi più e chi meno, faticano un po’ a mettere a terra il potenziale. 

 

La più centrata, per esempio, è quella del Garda (più Ledro, Comano e valle dei Laghi) in quanto ha l’indubbio vantaggio di coincidere sostanzialmente con i confini dell’Apt, quella apparentemente più in difficoltà è l’Ata "Città, laghi e altipiani" (Trento; Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo; Alpe Cimbra e Valsugana) per l’eterogeneità dei territori che però è forte, in questo caso specifico, dell’esperienza maturata in Valsugana. Forse non è un caso che proprio queste zone si sia usciti dai blocchi più rapidamente.

 

"L’Agenzia Territoriale d’Area ‘Città, laghi, Altipiani’ ha ritenuto prioritario concentrarsi su un progetto che pone al centro il tema della sostenibilità nel turismo", spiega Trentino Marketing. "L’obiettivo di questo progetto è di conseguire la certificazione secondo i criteri del Gstc: Trento, Rovereto, Alpe Cimbra e Valsugana daranno così vita al primo Distretto turistico sostenibile trentino".

 

Questo riconoscimento entra ora nella fase finale: tra marzo e la metà di aprile le 4 Apt verranno sottoposte a una verifica esterna finalizzata a certificare e valutare il rispetto degli oltre 150 criteri in linea con Agenda 2030 e con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile: Vireo, unico ente certificatore accreditato italiano, al termine di questa verifica valuterà se attribuire la certificazione internazionale di sostenibilità alle Aziende per il turismo ufficializzando quindi il primo Distretto turistico sostenibile trentino.

 

Il futuro Distretto nascerà con obiettivi ambiziosi: "Puntare a migliorare l’organizzazione e la sostenibilità della filiera turistica dal punto di vista ambientale, culturale, sociale e anche economico. Diventerà l’agente di cambiamento nel mondo del turismo sostenibile, al fine di promuovere una maggiore conoscenza, comprensione, adozione e domanda di pratiche turistiche sostenibili".

 

Sempre in tema di sostenibilità questa Ata è impegnata su un secondo progetto con l’obiettivo di accrescere il valore dell’offerta ricettiva trentina, incrementando il numero di strutture ricettive certificate Gsct: il Trentino sustainable tourism group. "A oggi le prime strutture ricettive certificate si trovano nell’ambito dell’Apt Valsugana. Nei prossimi mesi le Ata lavoreranno per incrementare queste strutture certificate su tutto il territorio. Si tratta del primo esempio al mondo di imprese dell’ospitalità che scelgono di intraprendere un percorso condiviso per migliorare le proprie aziende, le modalità operative e l’offerta turistica locale". 

 

Non un semplice "bollino di merito, ma un percorso che negli anni vedrà il Trentino impegnarsi in un miglioramento continuo per incrementare i livelli di sostenibilità e gestione responsabile della destinazione", spiega ancora Trentino Marketing. "Il cuore di questa strategia di sostenibilità che Apt e operatori si impegnano a osservare è il rispetto della comunità locale, coinvolta attraverso dei processi partecipativi, dell’ambiente e del patrimonio".

 

Il progetto si innesta nella più ampia visione di Trentino Marketing "che immagina un territorio aperto 12 mesi l’anno, sempre vivo e accogliente, la valorizzazione del rapporto residenti-turisti e della sua comunità locale, per un Trentino sostenibile sempre. Un impegno condiviso con le Apt che negli scorsi 14 mesi hanno incrementato i livelli di sostenibilità sui criteri Esg, istituendo la figura del Sustainability manager e coordinando tavoli di lavoro partecipativi con gli stakeholder e le istituzioni locali". Peccato che il Trentino non riesca a percorrere questa strada come un’unica destinazione.

April 7, 2024 at 10:20PM

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