La crisi climatica è la minaccia numero uno per la salute umana – QuiFinanza
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La crisi climatica rappresenta un serio allarme per la salute umana e per l’intero ecosistema. Secondo The Lancet, autorevole rivista scientifica nel campo medico, il cambiamento climatico costituisce “la più grande minaccia per la salute globale del 21° secolo“. Le proiezioni legate al cambiamento climatico indicano un aumento dell’incidenza di rischi per la salute correlati a eventi catastrofici, fenomeni climatici estremi, disponibilità idrica, sicurezza alimentare e diffusione di malattie infettive trasmesse da vettori patogeni, acqua e alimenti contaminati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) prevede un aumento di oltre 250.000 decessi all’anno nel mondo a causa del cambiamento climatico nel periodo 2030-2050, con un impatto particolarmente significativo sui gruppi più vulnerabili. Tale fenomeno potrebbe accentuare le disuguaglianze di genere, i conflitti e le migrazioni.
Giornata Mondiale della Salute 2024: “My health, my right”
Ogni anno, il 7 aprile viene celebrata la Giornata Mondiale della Salute, promossa dall’Oms. Quest’anno, la giornata è dedicata al tema della salute come diritto umano fondamentale: “La mia salute, il mio diritto“.
Secondo l’Oms, il diritto alla salute di milioni di persone in tutto il mondo è sempre più minacciato da malattie, disastri naturali e conflitti che causano morte, disabilità, sofferenza e fame. Inoltre, l’uso di combustibili fossili sta alimentando la crisi climatica e contribuendo all’inquinamento dell’aria, che miete una vita ogni 5 secondi, privandoci del diritto fondamentale di respirare aria pulita.
L’appello del Wwf per la salute del Pianeta
Nella Giornata mondiale della salute il Wwf lancia quindi un appello: agire subito per limitare e fermare il riscaldamento globale, abbattendo le emissioni di gas serra (CO2, metano, ecc.) e prendendo tutte le misure di adattamento necessarie, per limitare i danni che il cambiamento climatico già in atto sta provocando e tutelare così anche la stessa salute delle persone. Nel 2021, oltre 200 prestigiose riviste mediche collaborarono alla scrittura di un editoriale, sottolineando che un aumento di 1,5°C rispetto alla media pre-industriale, unito alla continua perdita della biodiversità, minaccia un impatto catastrofico sulla salute, che potrebbe risultare irreparabile.
I fenomeni climatici di emergenza, come l’aumento di temperature e eventi estremi, colpiscono direttamente l’umanità, ma è anche l’indiretto impatto sui fattori determinanti della salute che richiede l’attenzione. Le crescenti ondate di calore, che superano i record storici, pongono un limite alla capacità del nostro corpo di gestirli. È ora più che mai che le comunità mondiali uniscano le forze per proteggere sia l’ambiente che la salute umana dalla sfida del cambiamento climatico.
L’impatto letale delle ondate di calore in Europa
Durante l’estate del 2022, tra 60.000 e 70.000 decessi prematuri sono stati attribuiti al caldo in Europa. I pericoli legati al calore per la popolazione generale raggiungono livelli critici soprattutto nell’Europa meridionale, inclusa l’Italia. Le persone più a rischio sono quelle costrette a lavorare all’aperto, chi non può permettersi sistemi di raffreddamento o adeguato isolamento termico nelle proprie abitazioni, e gli anziani, il cui sistema di termoregolazione è particolarmente limitato. Inoltre, le donne sembrano essere più vulnerabili per ragioni biologiche, demografiche e socioeconomiche. È cruciale adottare misure efficaci per proteggere le persone durante i periodi di caldo estremo.
Il legame tra cambiamento climatico e diffusione delle malattie
Il cambiamento climatico sembra far emergere nuove sfide per la prevenzione delle malattie, con un incremento delle infezioni legate alla facilitazione delle trasmissioni da insetti vettori. In Europa, si osserva un preoccupante aumento delle infestazioni di zanzare tigre, portando a un’aumentata presenza di malattie come Dengue, febbre da Chikungunya e febbre West Nile, nonché di parassiti trasmettiti da pappataci (leishmaniosi) e zecche (malattia di Lyme).
Inoltre, l’aumento delle temperature marine favorisce la crescita di batteri e parasiti nei pesci e nei molluschi, aumentando il rischio di pericolose infezioni per chi si espone a questi animali marini. Questi trend evidenziano l’importanza di un approccio integrato al controllo delle malattie, tenendo conto dell’impatto del riscaldamento globale sulle dinamiche dell’ecosistema.
L’impatto dell’inquinamento sulla salute immunitaria
Le malattie immunomediate, caratterizzate da un’attività anomala delle cellule immunitarie, possono colpire diversi sistemi del nostro corpo, dall’apparato respiratorio a quello digerente, fino ai tumori. Nel 2017, è stato stimato che il 14% dei tumori polmonari totali fosse attribuibile all’inquinamento atmosferico. Una recente revisione sistematica e meta-analisi ha confermato che l’esposizione a PM2,5 aumenta il rischio di cancro del colon-retto. Inoltre, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) ha classificato l’inquinamento dell’aria esterna come cancerogeno di classe 1. L’inquinamento atmosferico rappresenta dunque un serio rischio per la salute, evidenziando la necessità di azioni immediate per proteggere la popolazione.
Aumento delle malattie mentali legate al cambiamento climatico
Con l’aumento delle temperature di un grado Celsius, si è registrato un incremento del 2% nelle patologie psicologiche di media entità. Queste includono depressione, ansia, insonnia, paure e malesseri psichici generalizzati. L’aumento della frequenza di eventi climatici estremi, come inondazioni, incendi e alluvioni, insieme alla perdita progressiva di terreni coltivabili, potrebbe scatenare o aggravare le condizioni di individui già fragili. Inoltre, la diminuzione della biodiversità e le variazioni nei parametri atmosferici stagionali possono generare un senso di squilibrio che contribuisce all’insorgenza o all’aggravamento di disturbi mentali anche lievi e di sofferenze psicologiche. È fondamentale considerare anche l’impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale e adottare misure per proteggere il benessere psicologico della popolazione.
I bambini, i più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico
I bambini sono particolarmente a rischio rispetto agli impatti del cambiamento climatico, poiché molti dei loro organi e sistemi, come l’apparato respiratorio e il sistema di termoregolazione, sono ancora in fase di sviluppo. Questo li rende più vulnerabili agli effetti negativi del clima in evoluzione, considerando che sono ancora in pieno sviluppo fisico, mentale e cognitivo. Inoltre, a parità di esposizione, i bambini sono più suscettibili agli impatti del cambiamento climatico poiché hanno una maggiore esposizione per unità di peso corporeo, il che aumenta il rischio di superare le soglie di sicurezza per determinate sostanze.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 50% dei decessi infantili nel mondo è attribuibile a malattie come diarrea, malaria e infezioni delle vie respiratorie inferiori, tutte connesse ai cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici influenzano la salute respiratoria dei bambini attraverso diversi meccanismi, tra cui ondate di calore, eventi meteorologici estremi come piogge intense e allagamenti, aumento dell’umidità e della formazione di muffe nelle abitazioni, espansione delle aree di piante allergeniche e prolungamento della stagione dei pollini. È cruciale proteggere la salute dei bambini adottando misure preventive contro gli impatti climatici.
Zoonosi, il legame pericoloso tra cambiamento climatico e salute
Aumentano le malattie trasmesse dagli animali (e agli animali): le zoonosi, ovvero le malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo – causate da virus, batteri, parassiti o prioni – sono fortemente influenzate dai cambiamenti climatici. È il caso delle zoonosi trasmesse da invertebrati (zanzare, zecche, pulci e altri artropodi ematofagi): il clima ne influenza il comportamento, la sopravvivenza, la riproduzione, la distribuzione e l’abbondanza. Anche zoonosi veicolate all’uomo dai vertebrati possono essere influenzate dai cambiamenti climatici: nel nord Europa, è stato osservato come i grandi focolai umani di febbre emorragica da hantavirus – una malattia trasmessa dai roditori – coincidano con i picchi di crescita delle popolazioni di roditori, favoriti dalle temperature invernali più miti. Anche molti batteri veicolati all’uomo dall’acqua e dagli alimenti, come la Salmonella, il Campylobacter, E. coli, mostrano specifici pattern stagionali di incidenza. Uno studio condotto sui dati provenienti da diversi paesi europei ha mostrato che i casi di salmonellosi umana aumentavano fino al 10% per ogni grado di aumento della temperatura media settimanale.
Barriera immunitaria indeboita, fattori ambientali e biodiversità
Inquinanti ambientali, allergeni e altri fattori esterni aumentano i rischi di rottura della barriera cutanea e mucosa, compromettendo la nostra salute. Questi fattori possono anche portare a disbiosi microbica, ovvero uno squilibrio nel microbioma, la comunità di microbi che vive in armonia con il nostro corpo. Allo stesso tempo, una ridotta esposizione a un’ampia varietà di microbi e una perdita di biodiversità possono influenzare negativamente lo sviluppo di una buona tollerogenicità, ovvero la capacità del nostro corpo di sviluppare una risposta immunitaria protettiva contro antigeni potenzialmente dannosi. Un delicato equilibrio che merita la nostra attenzione per mantenere una buona salute.
L’impatto del cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione
Il cambiamento climatico sta riducendo la disponibilità e la qualità del cibo, rendendolo meno nutriente. L’aumento delle temperature, i cambiamenti nei modelli di precipitazione e gli eventi atmosferici estremi stanno già influenzando le rese agricole, riducendo la quantità di cibo prodotto. Questa situazione alimenta il rischio di malnutrizione, che è associata a una vasta gamma di malattie, tra cui insufficienza cardiaca, cancro, diabete e disturbi della crescita nei bambini, che possono compromettere le funzioni cognitive. Inoltre, il cambiamento climatico minaccia anche le risorse alimentari provenienti dal mare: il declino delle risorse ittiche nelle regioni subtropicali ha conseguenze significative per la nutrizione delle comunità costiere che dipendono dalla pesca per una parte sostanziale delle loro proteine dietetiche.
Impatto degli incendi e dell’inquinamento atmosferico sulla salute
Il cambiamento climatico sta intensificando la frequenza e la gravità dei disastri naturali, con conseguenze significative sulla salute umana. L’aumento delle temperature porta a un aumento del rischio di incendi, che rilasciano particolato e altri inquinanti nell’aria. Questi inquinanti possono diffondersi per lunghe distanze e persistere a lungo, contribuendo a destabilizzare il sistema immunitario.
Kari Nadeau, responsabile del Dipartimento Ambiente e Salute presso la Scuola di Sanità Pubblica di Harvard, ha sottolineato l’impatto diretto dell’inquinamento atmosferico causato dagli incendi sulla salute respiratoria. Inoltre, l’allungamento della stagione dei pollini e l’aumento dell’allergenicità dei pollini hanno un impatto significativo sulle allergie e sull’asma, scatenando risposte immunitarie anomale e reazioni allergiche. Queste osservazioni sottolineano l’urgente necessità di affrontare sia il cambiamento climatico che l’inquinamento atmosferico per proteggere la salute delle persone.
La salute al centro della lotta ai cambiamenti climatici
Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia presso il Wwf Italia, sottolinea l’urgenza di considerare la salute come una priorità nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici e come un incentivo per ridurre rapidamente le emissioni di gas climalteranti. L’Accordo di Parigi ha stabilito l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C, riconoscendo che la riduzione delle emissioni porterà benefici alla salute globale, che attualmente è gravemente minacciata. Midulla ribadisce l’importanza di garantire a tutti l’accesso a servizi sanitari di qualità, istruzione, informazioni, acqua potabile, aria pulita e cibo nutriente, come sottolineato dal tema del World Health Day di quest’anno. La crisi climatica minaccia tutti questi diritti fondamentali.
Midulla sottolinea che sistemi sanitari universali e funzionanti sono essenziali per affrontare i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, come dimostrato dalla recente pandemia. La prevenzione, la profilassi e i meccanismi di allerta dovrebbero essere implementati a tutti i livelli, insieme a un’informazione accurata della popolazione. Inoltre, la tutela della salute legata ai rischi climatici dovrebbe essere integrata in tutte le politiche, compresa la pianificazione territoriale e gli standard edilizi, come evidenziato anche dall’Agenzia Europea per l’Ambiente.
Azione climatica, urgente per la salute e l’economia
Un recente intervento su Frontiers in Science, redatto da un team internazionale di ricercatori, ci ricorda l’urgenza di agire per contrastare i cambiamenti climatici e migliorare la salute. Questo articolo principale fa parte di una collezione che include anche versioni semplificate per bambini e ragazzi dagli 8 ai 15 anni, rappresentando una chiamata all’azione urgente.
Secondo i ricercatori, il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità stanno danneggiando il nostro sistema immunitario, aumentando i casi di malattie immunomediate come l’asma e le patologie oncologiche. Pertanto, l’implementazione di misure di adattamento e mitigazione potrebbe portare a notevoli benefici, anche economici: si stima che ogni dollaro investito nella mitigazione del cambiamento climatico possa generare un risparmio di 3 dollari nella spesa sanitaria per la cura di tali malattie. È ora di agire con decisione per proteggere la salute e l’ambiente.
Strategie di adattamento e mitigazione per la salute ambientale
Per contrastare le minacce ambientali alla salute, gli scienziati propongono un approccio bifronte: adattamento e mitigazione. Le strategie di mitigazione puntano a interrompere o rallentare l’avanzata del cambiamento climatico e i suoi rischi associati, attraverso azioni come la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento della qualità dell’aria e l’incremento della biodiversità.
D’altra parte, le strategie di adattamento mirano a diminuire la vulnerabilità agli effetti dei cambiamenti climatici, includendo la fornitura di alloggi sicuri per limitare l’esposizione a inquinanti atmosferici e muffe, assicurando la sicurezza alimentare e l’accesso a cibi salutari per mitigare l’infiammazione, e promuovendo lo sviluppo di un sistema immunitario robusto e di un microbioma equilibrato, oltre a migliorare l’accesso a spazi naturali e aree verdi.
Dati, la chiave per strategie efficaci
Per formulare strategie efficaci che guidino politiche adeguate per minimizzare l’impatto del cambiamento climatico sulla salute immunitaria e sulle malattie, è essenziale disporre di dati accurati e abbondanti. In questo contesto, Agache e colleghi si focalizzano su tre metodologie principali:
- Analisi di Big Data: utilizzo di intelligenza artificiale e tecniche di data science per decifrare la complessa interazione tra il sistema immunitario e i pericoli associati al cambiamento climatico.
- Biomarcatori: strumenti per monitorare l’esposizione all’inquinamento atmosferico e ad altri rischi ambientali.
- Modelli economici innovativi: Per quantificare sia i danni causati dalla crisi climatica sia i potenziali benefici derivanti dalle strategie di mitigazione e adattamento.
April 7, 2024 at 05:20AM