Crisi climatica e bambini: dove vive chi non va a scuola| Video – Io Donna
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Metà dei bambini non scolarizzati vive nei 36 Paesi più a rischio per i cambiamenti climatici. È quanto emerge da un’analisi di Save the Children, che ha esaminato quanti dei circa 250 milioni di bambini e adolescenti che in tutto il mondo non frequentano l’istruzione primaria o secondaria (dai 5 ai 19 anni) vivono nei luoghi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Dall’indagine è emerso che il 50% dei bambini e degli adolescenti che non frequentano la scuola vive nei 36 Paesi che sono maggiormente esposti al rischio degli effetti negativi della crisi climatica e meno in grado di adattarsi.
Bambini senza scuola: dalle Filippine al Sud Sudan
Solo pochi giorni fa, nelle Filippine a causa del caldo estremo sono state chiuse centinaia di scuole, mentre in Sud Sudan gli studenti sono appena rientrati a scuola dopo due settimane di chiusura causata dall’ondata di calore. A livello globale, i Paesi più vulnerabili agli effetti della crisi climatica sono quelli più poveri o più fragili, dove i bambini avevano già maggiori probabilità di non frequentare la scuola a causa di conflitti, povertà, disabilità e disuguaglianza di genere.
La crisi climatica ha un effetto sulla frequenza scolastica
I cambiamenti climatici rendono ancora più probabili eventi meteorologici estremi e disastri naturali che hanno un impatto sulla frequenza scolastica. Dal 2020, circa 62 milioni di bambini e adolescenti in 27 Paesi hanno subito delle interruzioni dell’istruzione a causa di shock climatici, con importanti conseguenze di lungo periodo sul loro apprendimento, dovute sia alla chiusura delle scuole sia all’aumento delle ondate di calore.
Toole: «La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia»
«La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia e i suoi effetti sul diritto all’istruzione dei bambini lo evidenziano chiaramente», ha dichiarato Kelley Toole, Direttrice globale ad interim di Save the Children per la povertà infantile, il clima e le aree urbane. «Se non agiamo per difendere l’educazione dagli effetti negativi del cambiamento climatico, l’impatto sul futuro di questi bambini potrà solo peggiorare».
Più di un miliardo di bambini, circa la metà dei 2,2 miliardi di bambini del mondo, vive in Paesi altamente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Gli shock climatici e gli eventi meteorologici estremi, come cicloni, inondazioni e incendi, spesso danneggiano o distruggono le scuole e possono portare allo sfollamento dei bambini in età scolare o costringerli ad andare a lavorare per sostenere le loro famiglie. Le bambine sono le più colpite, perché hanno meno probabilità di tornare a scuola dopo un disastro o uno shock climatico.
Save the Children chiede una maggiore comprensione dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’educazione, più attenzione all’educazione come parte dell’azione per contrastare il cambiamento climatico e maggiori investimenti per il clima e l’educazione a livello globale, anche in Africa, dove l’Unione Africana ha dichiarato il 2024 Anno dell’Educazione.
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April 8, 2024 at 10:16AM