Cantina Ventiventi, vocazione per la sostenibilità – LE GUIDE DE L’ESPRESSO

Cantina Ventiventi, vocazione per la sostenibilità – LE GUIDE DE L’ESPRESSO

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Gode di una discussa fama, in molti casi positiva, in termini industriali. Il Lambrusco, però, è riuscito nel tempo a ricollegarsi alle radici della sua storia. E oggi vi parliamo del contributo di Cantina Ventiventi.

Che fine ha fatto il Lambrusco?

Il topic Lambrusco è, da qualsiasi parte la si guardi, tematica di una certa spinosità. Indubbiamente non per colpa della tipologia, naturalmente associata ad uno stile di vita rilassato e gaudente – imprinting dal quale, peraltro, la bevanda frutto della vite non si dovrebbe mai distaccare – piuttosto a causa di un successo incontrovertibile, soprattutto nella GDO (in cui risulta tuttora la tipologia di vino rosso più venduta, in Italia come nel mondo, in termini quantitativi), ottenuto (almeno secondo i detrattori) a scapito della qualità.

Eppure negli anni ’60 del 1900 il Lambrusco era già presente, insieme al Chianti, nelle carte dei ristoranti che contavano e non a caso, nello stesso periodo, il quarto vino più richiesto dagli USA. Soltanto successivamente, piegandosi alle richieste del mercato, si ‘inventa’ la sciagurata tipologia del Lambrusco dolce, che si rileva un colossale flop. Seguono anni bui, che si concretizzano in una messa al bando ricucita soltanto recentemente. È negli anni ‘90, grazie al lavoro di una serie di illuminate cantine, tra il modenese e il reggiano, che il Lambrusco si ricollega alle radici della sua storia.

Dove nasce Cantina Ventiventi

Ed è su questa base che si innesta il lavoro di Cantina Ventiventi di Medolla, provincia di Modena, punto apicale del progetto di famiglia Razzaboni, avviato alla metà del decennio scorso ed improntato fin da subito ad una produzione in sostenibilità, dalla campagna, gestita secondo criteri biologici, alla cantina, che lavora in un’ottica di autosufficienza energetica.

Una vocazione immediata per le tipologie regine del territorio, ovverosia Sorbara, Salamino di S. Croce, ma anche Ancellotta, Pignoletto, Chardonnay e Traminer, che compongono una linea esaustiva, tra bianchi e rossi, configurata come accompagnamento a tutto pasto, esperienza immersiva da completare, preferibilmente, nella spettacolare sede aziendale, completamente rinnovata.

Lambrusco di Modena DOC LA.VIE 2023 | 93/100 | € 15

Vino biologico da Metodo Charmat: sorbara in purezza, un viaggio fascinoso di riscoperta delle radici della tipologia. Olfazione ricca, tocchi di fragolina di rovo, sentori floreali di rosa canina, sfumature agrumate di chinotto e pompelmo rosa, chiuse da ricordi di foglia di pepe. Alla sorsata salmastro, con richiami delle note di piccoli frutti, sferzate officiali, chiusa su note agrumate.

Ottimo con primi piatti con verdure, paste ripiene e risotti, ma il matrimonio ideale è strettamente territoriale, salumi DOP, accompagnati da crescentine, tigelle e pesto modenese, con il quale, aggiungendo aglio, rosmarino e Parmigiano Reggiano grattugiato, si possono farcire anche i prelibatissimi borlenghi.

Società Agricola Il Borghetto di Razzaboni

Via della Saliceta, 15 – Strada Provinciale 5, 41036 Medolla (MO)

Telefono: 344 033 0771

Indirizzo e-mail: info@ventiventi.it

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June 1, 2024 at 11:09AM

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