Agroalimentare, motore di sviluppo della Campania – Corriere della Sera

Agroalimentare motore di sviluppo e oggetto di riflessione in un mondo che si prepara a dover soddisfare il fabbisogno di cibo di una popolazione in rapido aumento e, allo stesso tempo, a dover trovare soluzioni ad hoc per un agricoltura che cambia anche per effetto del clima, e a preservare un settore che, certo può esser sempre più competitivo, ma che in definitiva va bene. D’altronde basta guardare i dati delle esportazioni dell’agroalimentare che, come registrato da Ismea, nel 2023 hanno messo a segno un nuovo record oltrepassando i 64 miliardi di euro, in crescita del 5,7% rispetto al 2022. Un caso specifico su tutti, quello dell’industria italiana del pomodoro che, secondo i dati Anicav, destina oltre il 50% delle proprie produzioni all’estero con una quota di export di oltre 2 Miliardi di euro.

In questo contesto si inserisce il webinar organizzato da Corriere del Mezzogiorno “Campania Felix? Le prospettive di sviluppo del settore agroalimentare in Campania» che si terrà il 27 giugno alle 17 e 30 (in diretta sia sul sito www.napoli.corriere.it, che sul profilo Facebook), organizzato in collaborazione con Sorì Italia e il Pastificio Ventigrani. Un appuntamento che vuole proprio esplorare le potenzialità del settore agroalimentare come punto di forza per lo sviluppo economico e occupazionale della Campania, analizzando pure le prospettive di crescita fra dimensioni, occupazione e fatturati. A parlarne, moderati da Gimmo Cuomo, giornalista e critico enogastronomico, ci saranno tra gli altri Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali; Ernesto Iaccarino, chef del ristorante stellato Don Alfonso 1890; Antonello Sorrentino, ceo di Sorì Italia, realtà che opera nel settore caseario sin dal 1868 e che oltre che alla qualità fa molta attenzione al benessere animale; e Agostino Romano, Ceo di Ventigrani, azienda specializzata nella produzione di pasta che punta su eco-sostenibilità al 100%, a partire dal packaging fino alle rinnovabili. Ad introdurre il tutto poi, facendo un po’ un quadro economico sul settore, sarà Maria Teresa Cuomo, professoressa di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Salerno e direttrice scientifica del Macref, laboratorio scientifico dell’ateneo salernitano di Management della Comunicazione e della Reputazione del «Food & Wine» che anticiperà i risultati di una ricerca sulla correlazione tra open innovation e le strategie aziendali di tipo “collaborativo” per incrementare il valore delle imprese agricole e la loro forza competitiva.

«È il mondo che si apre alla prospettiva dell’agrifood 5.0 che grazie alle tecnologie – spiega Maria Teresa Cuomo – cambia il suo modello di business. Infatti, la gran parte del campione che abbiamo peso in esame, composto sia da società cooperative che S.p.A. ed S.r.l., ha riconosciuto all’innovazione un ruolo fondamentale e ben il 93% di loro hanno rivelato che stanno concentrando l’attenzione in particolare sulle innovazioni di processo». E se per la ricerca di Macref grande importanza è stata data sia al cambiamento di prodotti che all’accesso di nuovi mercati è vero che un approccio tecnologico human-centered favorirà anche la sostenibilità. Per la serie «obiettivo agrifood 6.0» ed ecco che al webinar sarà impossibile non fare un quadro dello stato delle cose, e delle progettualità in essere per quanto riguarda proprio la sostenibilità ambientale. E quella sociale e legata al welfare. Specialmente visti gli ultimi fatti di cronaca per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro in questo campo. Sicurezza che innegabilmente può avere una forte spinta grazie all’innovazione stessa.