Isola D’Elba trova la soluzione alla possibile siccità a causa del cambiamento climatico – Ohga!

Isola D’Elba trova la soluzione alla possibile siccità a causa del cambiamento climatico – Ohga!

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Da maggio 2023 a fine giugno 2024 quante volte abbiamo parlato di pioggia intensa e costante su tutto il Nord Italia? 

Nello stesso periodi di tempo bisogna parlare di quanta siccità c’è stata al Sud e soprattutto nelle Isole che nonostante siano circondate dall’acqua,  rischiano di vedere agricoltura e coltivazione di frutta e verdura sempre più a rischio a causa della siccità.

L’Isola d’Elba ha di recente intrapreso un ambizioso progetto di desalinizzazione, sfruttando l’acqua che la circonda appunto, ma sfruttando così da garantire una fornitura costante di acqua dolce per i proprio.

Per combattere la possibile e futura siccità causata dal cambiamento climatico l’idea è stata quella di investire in tecnologie che permettessero di desalinizzare, ma a un basso impatto ambientale, oltre che a un basso consumo energetico.

La scelta è ricaduta sulla desalinizzazione a osmosi inversa. Si tratta di un sistema basato sulla rimozione del sale dall’acqua attraverso il principio dell’osmosi sviluppato lungo una serie di membrane semipermeabili che catturano gli elementi. Questa tecnologia sarà in grado di produrre 2.5 milioni di metri cubi di acqua potabile all’anno e un servizio di 80 litri al secondo. In questo modo diventerà l’impianto di desalinizzazione più importante del Centro Italia.

I progetti di desalinizzazione presenti in Italia

Gli impianti realizzati finora nel nostro Paese sono di piccole o medie dimensioni e sono localizzati essenzialmente nelle isole minori (es. Lampedusa, Ustica, Ventotene).

Proprio alle isole italiane, tramite la linea di intervento 3.1 “Isole Verdi” del PNRR, che prevede il finanziamento di progetti per la loro transizione ecologica ed energetica, sono stati assegnati circa 22 milioni di euro per la realizzazione di impianti di dissalazione.

Nello specifico circa l’80% degli interventi è andato alle isole siciliane, con gli interventi più importanti previsti nelle isole più lontane dalla costa, nello specifico Lampedusa (finanziati 5,4 milioni di euro), Linosa (2,4 milioni di euro), Panarea e Stromboli (circa 2,3 milioni di euro a testa).

Non solo impianti nelle isole ma anche su "terraferma". La linea di investimento 4.1 del PNRR, dedicata a nuove infrastrutture idriche, ha previsto infatti il finanziamento del dissalatore che provvederà a rendere potabili le acque della Sorgente Tara in Puglia, permettendo così di immettere in rete acqua potabile per circa 200mila abitanti.

Immagine creata con AI

June 25, 2024 at 06:04PM

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