Tassare i super ricchi per contrastare disuguaglianze e cambiamento climatico. Il commento di Oxfam – Adista

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Tassare i super ricchi per contrastare disuguaglianze e cambiamento climatico. Il commento di Oxfam

Tassare i super ricchi per contrastare disuguaglianze e cambiamento climatico. Il commento di Oxfam

È stato pubblicato, ieri 25 giugno, il rapporto sulla tassazione dei patrimoni ultramiliardari globali commissionato dalla Presidenza del Brasile in vista del G20 Finanze di luglio (il G20 – gruppo informale internazionale che riunisce Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea – è presieduto dall’1 gennaio di quest’anno dal Brasile). «Sosteniamo la tassazione dei super-ricchi», aveva detto il presidente Luiz Inacio Lula da Silva in un’intervista rilasciata a la Repubblica (14/6) prima di giungere in Puglia fra i Paesi invitati dal G7. E, anticipando il contenuto del rapporto ora reso noto, aveva spiegato: «Un gruppo di soli 3.000 individui concentra la ricchezza del pianeta. Se mettessimo una tassa del 2 per cento, si aiuterebbe a eliminare la fame nel mondo. Tremila miliardari possiedono quasi 15mila miliardi di dollari».

Del “rapporto Zucman”, dal nome del curatore, l’economista Gabriel Zucman, direttore dell’Osservatorio Fiscale Europeo, presenta una sintesi Oxfam-Italia. Nel comunicato stampa, diffuso immediatamente, si dà innanzitutto il dato quantitativo: «Tra 200 e 250 miliardi di dollari all’anno di gettito fiscale da un’imposta minima del 2% sui patrimoni dei circa 3.000 miliardari globali. Ulteriori entrate erariali per 100-140 miliardi di dollari all’anno, se il tributo fosse esteso anche ai titolari di ricchezza netta superiore a 100 milioni di dollari».

A seguire, il comunicato espone «le ulteriori considerazioni presentate nel rapporto:

–    i recenti progressi nella cooperazione internazionale in materia fiscale rendono l’imposta minima sui patrimoni miliardari tecnicamente fattibile;

–    tale nuovo standard globale per la tassazione degli ultra ricchi può essere attuato anche in mancanza di partecipazione da parte di tutti i Paesi, se si rafforzano le discipline domestiche di exit taxation e si prevede l’esistenza di un esattore di ultima istanza come accaduto per la global minimum tax per le grandi multinazionali;

–    la misura contribuirebbe a ridurre la regressività al vertice dei sistemi di imposizione che vede contribuenti più facoltosi in molti Paesi, tra cui l’Italia, versare, in proporzione al proprio reddito o patrimonio, minori imposte dirette, indirette e contributi rispetto a cittadini con redditi più bassi o patrimoni più esigui;

–    è necessario rafforzare lo scambio automatico di informazioni tra le amministrazioni fiscali per permettere di ricostruire i patrimoni assoggettati al prelievo e limitare il rischio di evasione;

–    negli ultimi quarant’anni, i miliardari hanno registrato, in media, un rendimento nominale annuo lordo del 7,5% e corrisposto ogni anno all’erario l’equivalente irrisorio dello 0,3% del valore dei propri patrimoni. La misura proposta da Zucman produrrebbe, in media, un calo del rendimento annuo netto per i miliardari dal 7,2% al 5,5% con limitati impatti avversi sulle scelte di risparmio ed investimento».

Commentando il rapporto, Mikhail Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia sui dossier di giustizia fiscale, ha dichiarato: «Zucman traccia nitidamente la strada per una maggiore giustizia fiscale. Tassare maggiormente gli ultra ricchi potrebbe generare risorse da investire nel contrasto alle disuguaglianze e nella lotta al cambiamento climatico».

«Il rapporto di Gabriel Zucman traccia nitidamente una possibile strada che consentirebbe di riconciliare la globalizzazione con una maggiore giustizia fiscale, impedendo agli ultra ricchi di eludere i propri obblighi tributari e continuare a finanziare in maniera insufficiente le istituzioni pubbliche. É nell’interesse economico strategico di ogni governo sostenere ora lo sforzo della Presidenza brasiliana del G20, volto a definire un nuovo standard globale per la tassazione dei super-ricchi».

«Se i governi del G20 si impegnassero ad attuare forme di tassazione personale più equa e progressiva, darebbero seguito alle richieste provenienti da milioni di cittadini di tutto il mondo, indignati per lo scarso contributo dei più abbienti al bene comune e persino ai richiami di molti ultramilionari stessi che, preoccupati per i rischi di tenuta dei sistemi democratici, ascrivibili ai crescenti divari sociali, chiedono di aumentare il prelievo sui più ricchi».

«Tassare maggiormente gli ultra ricchi potrebbe generare significative risorse da investire nel contrasto alle disuguaglianze e nella lotta al cambiamento climatico. Per ridurre le opportunità di abuso serve rafforzare la cooperazione amministrativa in materia fiscale, come non dimentica di sottolineare Zucman. Il suo rapporto ci ricorda come sistemi fiscali più equi possano dare un valido contributo per sanare le divisioni che segnano le nostre società».

*Foto ritagliata di 401(K) 2012 tratta da Flickr, immagine originale e licenza

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June 26, 2024 at 05:35PM

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