Il riscaldamento globale è ancora una priorità per i Paesi europei? – Energia Oltre

Il riscaldamento globale è ancora una priorità per i Paesi europei? – Energia Oltre

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Il tema non risulta nelle ultime bozze dell’Agenda Strategica dell’Unione europea per il 2024-2029. I leader Ue dovrebbero adottare l’ordine del giorno al vertice del Consiglio europeo in programma questa settimana a Bruxelles

Secondo alcuni documenti visionati da Politico, per i leader europei preparare l’Unione europea ai pericoli del riscaldamento globale non è più una priorità. L’Europa sta già sperimentando gli effetti del cambiamento climatico, con siccità, inondazioni, incendi e ondate di caldo che diventano più frequenti e più gravi. In primavera, l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha emesso un verdetto durissimo sulla preparazione del continente ai rischi del cambiamento climatico: “se non si intraprende un’azione decisiva adesso, la maggior parte dei rischi climatici identificati nella valutazione potrebbero raggiungere livelli critici o catastrofici entro la fine di questo secolo”.

Secondo l’agenzia, centinaia di migliaia di persone potrebbero morire a causa delle ondate di caldo. Ciononostante, “prepararsi alle nuove realtà derivanti dal cambiamento climatico” è scomparso dalla lista delle priorità politiche dei leader europei per i prossimi 5 anni.

LA POSIZIONE DEI PAESI EUROPEI SUL RISCALDAMENTO GLOBALE

Sebbene questa voce appaia nelle versioni pre-elettorali dell’Agenda Strategica per il 2024-2029 – l’insieme dei temi su cui i governi Ue vogliono che la Commissione europea si concentri nel prossimo mandato – non risulta nelle ultime bozze visionate da Politico, una delle quali è datata 21 giugno. Si prevede che i leader dell’Unione europea adotteranno l’ordine del giorno al vertice del Consiglio europeo di questa settimana a Bruxelles.

Nei manifesti elettorali – Zia Weise scrive su Politico – i partiti di tutto lo spettro politico – dal PPE di centrodestra ai Verdi – hanno invitato l’Ue a prepararsi al riscaldamento globale. Anche i partiti di estrema destra – che tendono ad essere scettici nei confronti dell’azione per il clima – generalmente sono d’accordo sugli sforzi per adattarsi ad un mondo più caldo.

TERESA RIBERA: “SUL CLIMA BISOGNA ESSERE CHIARI, AMBIZIOSI E COERENTI”

Teresa Ribera, ministro spagnolo per la Transizione ecologica e favorita per un lavoro incentrato sul clima nella prossima Commissione europea, a maggio ha dichiarato che affrontare il cambiamento climatico sarebbe una delle sue massime priorità, se dovesse assumere l’incarico nell’esecutivo Ue. “Quando parliamo di adattamento climatico, dobbiamo essere chiari, ambiziosi e coerenti come lo siamo stati sulla riduzione delle emissioni. Non vedo ancora un approccio chiaro e coerente alle politiche di adattamento climatico”. L’ufficio di Ribera ha rifiutato di commentare la bozza dell’agenda.

I DIPLOMATICI EUROPEI NON COMMENTANO

Gran parte dei diplomatici e i portavoce dei governi nazionali contattati da Politico ha rifiutato di commentare i cambiamenti. Un diplomatico Ue ha affermato che la linea precedente sulla preparazione alle conseguenze del riscaldamento globale è stata sostituita con dei riferimenti in tutto il testo, in particolare un ampio appello “a rafforzare la resilienza, la preparazione, la prevenzione delle crisi e le capacità di risposta dell’Unione europea per proteggere i nostri cittadini e le nostre società dalle diverse crisi, incluse le catastrofi naturali e le emergenze sanitarie”.

Un’altra riga nella bozza del 21 giugno recita così: “il nostro ambiente naturale sta affrontando danni e disagi crescenti a causa del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. Il rapido sviluppo di nuove tecnologie porta con sé opportunità e potenziali rischi”.

LE CONSEGUENZE DEL RISCALDAMENTO GLOBALE SULLE POLITICHE DEI PAESI UE

L’adattamento al riscaldamento globale richiederà all’Europa non solo di intensificare la preparazione alle catastrofi, ma anche di gestire meglio le proprie risorse idriche, ristrutturare settori economici vitali come il turismo e l’agricoltura, raffreddare le città e rafforzare le coste contro l’innalzamento del livello del mare e le mareggiate.

I Paesi dovranno modificare i sistemi di welfare e le leggi sul lavoro per proteggere i gruppi vulnerabili, come i lavoratori all’aperto o gli anziani, aggiornare i regolamenti edilizi per garantire che le case non possano surriscaldarsi, collaborare con il settore assicurativo per distribuire il rischio finanziario e capire come finanziarlo.

June 27, 2024 at 09:11AM

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