Le leve per garantire sostenibilità alla spesa farmaceutica – Farmacia News

Le leve per garantire sostenibilità alla spesa farmaceutica – Farmacia News

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La governance della spesa farmaceutica è alla base della sostenibilità del sistema sanitario su base universalistica, in grado di offrire accesso alla cura a tutti i pazienti ed equità di cura estesa a livello nazionale.

È il messaggio chiave emerso in occasione dell’incontro “La sostenibilità della spesa farmaceutica e la ricaduta nei processi di cura e assistenza sanitaria. Modelli innovativi di governo e di spesa”, promosso da AisDeT (Associazione Italiana di Sanità Digitale e Telemedicina), organizzato a Milano.

Regione Lombardia si conferma una modello di eccellenza nel contesto del SSN (Sistema Sanitario Nazionale), promotrice di processi e percorsi innovativi, in ambito ad esempio di malattie rare, di gestione di nuovi farmaci, di iniziative di prossimità supportate da tutta gli stakeholder, in primis dalle farmacie territoriali e di comunità, alla gestione della carenze, all’implementazione di modelli organizzativi, tra cui l’Health Technology Assessment (HTA).

La variabilità regionale

La cessione del farmaco e la distribuzione a terra ha modalità differenti da regione a regione che possono inficiare, oltre che il diritto universale del SSN anche i livelli di spesa.

«L’ottimizzazione e l’efficientamento dell’intera filiera – dichiara Massimo Caruso, Segretario Genarle AiSDet – presenta della criticità; mancano una governance forte e uniformemente strutturata a livello nazionale e chiare direttive. Non solo si osservano diseguaglianze nei differenti modelli gestionali a livello regionali, anche l’organizzazione in ambito farmaceutico è estremamente frammentata a livello ospedaliero e territoriale su cui pesano anche i più recenti modelli di revisione dei processi assistenziali, tra cui il DM 77, che investono le farmacie di ruoli sempre più ampi e più importanti, aumentando la complessità dell’intero contesto».

La sostenibilità della spesa farmaceutica

È la prima leva per garantire anche la sostenibilità di accesso alle cure: aspetto particolarmente critico quando associato alla farmacia in cui si osservano trend di spesa in costante crescita. «Per favorire il contenimento è possibile agire su tre leve: il procurement, la gestione della logistica e distribuzione del farmaco, e sul medico prescrittore e il paziente.

In ambito di procurement- precisa Nicolò Cusumano, Associate professor of Practice di Government, Health and Not to profit, alla SDA Bocconi School of Management di Milano – in Italia sono state attuate tutte le necessarie e possibili misure, come evidenzia anche uno studio del 2022 della Commissione Europea che ha confrontato e analizzato le diverse modalità di procurement all’interno dell’Unione.

In Italia si è provveduto alla centralizzazione del processo favorendo la possibilità di un migliore e maggiore risparmio in termini di riduzione dei prezzi rispetto a contesti di approvvigionamento singolo, si sono messe in atto misure per la maggiore integrazione ospedale-territorio tramite la distribuzione diretta e per conto, si è fatto ricorso ad accordi quadro che non prevedono, ad esempio approcci multifornitori, anche in funzione del numero insufficiente di offerte in caso di gare che si aggirano al massimo in 1,2-1,5 diverse proposte.

Il procurement è un’importante opportunità per garantire la continuità delle forniture, particolarmente rilevante nel conteso attuale alle prese con continue carenze, attendendo le indicazioni che dovrebbero essere fornite nel breve termine dalla Comunità Europea per assicurare al processo maggiore sicurezza. Alcune misure possono essere adottate per rendere il procurement più strategico, ad esempio lavorando e cercando soluzioni di diversificazione con il fornitore, tenuto conto che attualmente l’Italia fa uso di modalità di gara standard, con massimi ribassi, similmente a quanto avviene nel contesto europeo. Bisognerà, inoltre, lavorare di più sull’affidabilità e sulla scelta del fornitore, sulla previsione dei fabbisogni, su una gestione più oculata degli ordini per agevolare anche le imprese e gli operatori economici deposti a fornire il farmaco».

Logistica, organizzazione e distribuzione

In questi ambiti ci sono ampi margini di movimento e di miglioramento, in modo particolare in relazione alla dose unitaria, alla migliore gestione dei magazzini, agli aspetti distributivi del farmaco dal magazzino al reparto e quindi al paziente.

«La dose unitaria – prosegue il professore – è la premessa e la promessa per poter garantire la migliore tracciabilità dei farmaci, in contesti di ospedalizzazione e RSA (Residenze sanitarie Assistenziali), diversamente dal territorio in cui va potenziata e garantita una migliore aderenza alla terapia. Un processo quello della dose unitaria e tracciabilità del farmaco che secondo studi condotti, può favorire una riduzione degli sprechi dal 10 al 30%, liberando capienza dei bilanci.

In quest’ottica sarà necessario anche ridurre lo stock del magazzino, i medicinali in scadenza, migliorare la tracciabilità del farmaco, permettendone una governance più efficiente ed efficace. Il procurement deve mettere a disposizione anche gli strumenti contrattali per giungere a questo obiettivo, offrendo maggiori dati per lavorare sull’aspetto organizzativo e distributivo del farmaco».

Un’operazione che richiede investimenti, anche importanti: mentre è possibile agire sul procurement migliorandone le modalità, la gestione del farmaco necessita di risorse economiche da investire ad esempio in carrelli per i reparti, in armadi automatizzati con un aumento sensibile delle richieste di spesa, moltiplicati per tutte le aziende del territorio.

«Si tratta, tuttavia, di investimenti che si autoripagano in quanto generano risparmi e nuove risorse in cui uno strumento efficace potrebbe essere un partenariato pubblico-provato. Pertanto la sfida è riuscire a generare risparmi sufficienti che possano giustificare questi investimenti, anche in previsione di una eventuale extra spesa dei farmaci».

Il medico prescrittore

Non ultimo, occorre lavorare sull’appropriatezza e aderenza alla terapia, le due chiavi di accesso per generare maggiore sostenibilità al contesto, fornendo ad esempio anche dati al farmacista che può efficacemente contribuire alla governance e al supporto ai singoli medici prescrittori, suggerendo terapie alternative utile al raggiungimento e all’ottimizzazione dei risultati migliori. «Si tratta dei risultati più difficili da raggiungere – conclude Cusumano – in quanto implicano un cambio di comportamenti dei vari stakeholder, dal medico ai pazienti/persone che on relazione alla richiesta ad esempio di determinati farmaci.

Infine, per realizzare questo cambio di passo, anche culturale, occorre lavorare in maniera più proattiva anche con chi produce i farmaci e li fornisce con attenzione ai contest del mercato, specificatamente le farmaceutiche, attive e impegnate in ambito di procurement che possono offrire occasioni di confronti per la definizione di soluzioni per garantire appropriatezza e aderenza alla terapia, ama anche con opera nella logistica e distribuzione, facendo attenzione a mantenere un disegno unitario, ovvero una coerenza organizzativa a livello di azienda sanitaria».

Regione Lombardia

Si propone come un modello efficiente sul territorio da imitare a livello nazionale, grazie ad alcune importanti iniziative adottate, tra queste l’implementazione di una rete di acquisti con il coinvolgimento di ARIA, il TTR per la programmazione degli appalti, modelli di HTA, l’inclusione nella rete di Malattie rare, la costruzione di rapporti dedicati per gestione della spesa farmaceutica, la predisposizione di percorsi dedicato a patologia a larga diffusione come la psoriasi e la psoriasi a placche moderata-grave, monitoraggio della spesa con soluzioni ad esempio di Horizon Scanning e altri strumenti, finanziamenti desinati al SSN o alla promozione di farmaci generici/equivalenti, fra le principali.

June 27, 2024 at 04:07PM

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