Il cantiere Esg – Varesefocus

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È sul campo della sostenibilità che, secondo una crescente percentuale del sistema produttivo, si gioca la partita più importante in termini di competitività. A dirlo sono i numeri. Sia quelli degli investimenti già avviati, sia quelli relativi ai programmi che le imprese sono pronte a far partire nei prossimi mesi. È in linea con questo fermento sulle iniziative green, sociali e di governance che Confindustria Varese ha dato il via a “VarESG”: un progetto volto a supportare le aziende del territorio nel proprio percorso di transizione verso nuovi modelli di sviluppo

Sono pari al 46% le imprese intervistate dal Centro Studi di Confindustria Varese che, nell’ambito di una recente rilevazione, hanno dichiarato di aver effettuato almeno un investimento in sostenibilità nel corso del 2023. Una percentuale, questa, che, secondo le previsioni, è destinata a salire nel 2024 di 3 punti percentuali con il 49% delle aziende che ha dichiarato di avere in programma, per l’anno in corso, dei progetti green. Sempre secondo questa analisi, il 55% delle realtà imprenditoriali varesine che, lo scorso anno, ha investito in programmi sostenibili lo ha fatto per un miglioramento nei processi aziendali. A seguire, ci sono quelle che hanno investito in tecnologie (50%) e quelle che hanno puntato sul prodotto (23%). Mentre un 48% ha effettuato altri tipi di investimenti come, ad esempio, in pannelli fotovoltaici, diagnosi energetica, certificazione ISO14001, carbon footprint e life cycle analysis. In ottica di previsioni, invece, rappresentano una fetta del 34% le realtà imprenditoriali del Varesotto che hanno dichiarato di voler investire, nel corso del 2024, nella rendicontazione di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Esg). La sostenibilità è ritenuta strategica dalla stragrande maggioranza delle imprese. Più precisamente, in una scala da 1 a 5 (dove 1 è nullo e 5 è cruciale), il 48% delle realtà aziendali del Varesotto dà a questo elemento un grado di importanza massimo: tra il 4 e il 5.  

È in questo scenario di crescente attenzione del sistema produttivo locale per i temi ambientali, sociali e di governance che si inserisce “VarESG”: il progetto di Confindustria Varese, parte del più ampio Piano Strategico #Varese2050, redatto dall’Associazione datoriale, per il riposizionamento competitivo del territorio dei prossimi anni. L’obiettivo: supportare le imprese nel proprio percorso di transizione verso la sostenibilità, in tutte le sue declinazioni. Più precisamente, si tratta di un progetto che intende accompagnare gli imprenditori in quella fase, in continua evoluzione, dei processi legati ai criteri Esg (Environmental, Social, Governance), con una triplice azione di supporto: nelle attività di rendicontazione della sostenibilità, ma anche in quelle di analisi del posizionamento; nella formazione e nella sensibilizzazione dei manager e, più in generale, della popolazione aziendale; nella comunicazione di investimenti, progetti e buone pratiche, nonché nei processi organizzativi. Questo perché, ormai, “l’impresa sostenibile non è solo una scelta, ma una necessità”. A rimarcarlo è Barbara Cimmino, neoeletta Vicepresidente di Confindustria nazionale con delega all’export e all’attrazione degli investimenti, che ha tenuto a battesimo il progetto “VarESG”, quando ancora ricopriva la carica di Vicepresidente dell’Associazione datoriale varesina. “Siamo in un momento cruciale della storia economica europea e italiana, dove l’unica possibilità di competere negli scenari globali, è quella di fare sistema all’interno del Paese, tra industrie, con il supporto dei corpi intermedi, innovando e tenendo conto della prosperità sociale e del rispetto dell’ambiente – tiene a sottolineare Cimmino  –. Con l’avvio di ‘VarESG’, le aziende di qualsiasi dimensione, spesso disorientate, possono trovare in Confindustria Varese un punto di riferimento per ogni aspetto legato alle tematiche di sostenibilità”. 

Per la Vicepresidente di Confindustria “gli Esg non sono solo un’opportunità di sviluppo e crescita per le singole aziende, ma rappresentano anche una chance per rafforzare le filiere produttive, in un contesto sempre più complesso. La capacità di affrontare le transizioni sociali, ecologiche e di governance è diventata un fattore chiave di competitività. Ecco perché è essenziale fornire alle imprese strumenti concreti e operativi, applicabili in modo flessibile a ogni singola realtà aziendale, in base alla loro dimensione, settore di appartenenza, filiera e mercato. È con questo spirito che Confindustria Varese, con la collaborazione della propria società di servizi, Servizi Confindustria Varese Srl, vuole supportare le aziende nella scelta del percorso più corretto e meno dispendioso”.
Strategica, in questo terreno, anche la sinergia tra imprese che, come precisa la Vicepresidente Cimmino, “si trovano su un fronte comune di innovazione e apprendimento continuo, tanto che le esperienze e le soluzioni di una, possono servire all’altra, senza nuocere alla competitività. Per questo le imprese devono collaborare a progetti comuni. #Varese2050 è la possibilità che ci viene data di fare rete in modo strutturato”.

Senza dimenticare quanto sia necessario “continuare ad investire, oltre che nella digitalizzazione, anche in risorse umane, formando profili professionali con nuove competenze, necessarie ad affrontare il passaggio da un’economia lineare ad una circolare – evidenzia Barbara Cimmino –. Impensabile non avere in azienda, ad esempio, un PLM (Product Lifecycle Management, ndr) strutturato per contenere tutte le informazioni di tracciabilità di componenti e prodotti finiti oltre che tutte le informazioni necessarie a misurare gli impatti. Senza questa misurazione e una corretta applicazione delle politiche e delle azioni per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, sarà difficile, per le aziende, restare sul mercato e avere un opportuno accesso alla finanza regolare e agevolata. Per questo, suggerisco alle aziende di anticipare alcune azioni collegate all’innovazione di processo e di prodotto e di guardare al tema della compliance come un ostacolo capace di migliorare l’efficienza aziendale più che un mero fardello burocratico”.  

Per saperne di più

June 28, 2024 at 12:50PM

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