Giornata nazionale dello smart working: i dati della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – Millionaire il mensile di business più letto

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In occasione della Giornata nazionale dello smart working del 29 giugno, riprendiamo i risultati di una ricerca condotta dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale.

La ricerca, condotta su un campione di cittadini italiani, analizza l’impatto dello smart working su società, ambiente e persone. I risultati mostrano che:

Lo smart working è percepito positivamente, soprattutto nelle grandi città. In generale, i cittadini che abitano nei grandi centri sono più convinti dei benefici dello smart working, in particolare per quanto riguarda la flessibilità, l’autonomia e la responsabilizzazione.

Lo smart working è visto come un vantaggio per l’ambiente. Il lavoro a distanza, riducendo gli spostamenti, rappresenta un vantaggio per l’ambiente. Questa è la convinzione del 76% degli intervistati residenti nei piccoli centri e dell’81% di coloro che risiedono nei grandi centri.

Lo smart working migliora il work-life balance. La possibilità di lavorare da casa migliora l’equilibrio tra tempo di vita e tempo di lavoro. Vi è una maggiore percezione positiva del lavoro a distanza per migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro, specialmente tra i più digitalizzati e attenti alla sostenibilità. Nei piccoli centri il 74% degli intervistati si dichiara d’accordo con questa affermazione, poco meno rispetto a coloro che abitano nei grandi centri, che si dichiarano d’accordo per il 79%.

Lo smart working favorisce la parità di genere. Il lavoro a distanza favorisce la parità di genere è ciò che dichiara il 21% di coloro che abitano nei grandi centri, percentuale che scende al 13% nei i piccoli centri.

Lo smart working è percepito come un vantaggio per le donne. I dati raccolti evidenziano una tendenza più favorevole al lavoro a distanza per le donne che risiedono nei grandi centri urbani, mentre nei piccoli centri sembra emergere una percezione più negativa, probabilmente legata a una minore disponibilità di servizi e risorse a supporto della conciliazione tra lavoro e vita familiare.

Lo smart working aumenta la produttività. Sia nei piccoli (75%) che nei grandi centri (74%) c’è una significativa accettazione del lavoro a distanza come strumento per migliorare la produttività del lavoro, specialmente tra i più digitalizzati.

Lo smart working può portare a un senso di isolamento sociale e aziendale. Il lavoro a distanza diminuisce le possibilità di interazione con i colleghi, generando un senso di isolamento. La pensano così il 55% dei lavoratori che risiedono nei piccoli centri e il 47% di quelli che abitano nelle grandi città.

Lo smart working richiede nuove competenze digitali. La ricerca ha poi analizzato gli strumenti digitali che abilitano lo smart working e che richiedono lo sviluppo di nuove competenze digitali. I risultati mostrano che vi è un divario digitale tra grandi e piccoli centri, con una minore familiarità e adozione delle tecnologie digitali nei piccoli centri.

Lo studio dell’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale evidenzia che lo smart working è un fenomeno in crescita con un impatto positivo su società, ambiente e persone. Tuttavia, è importante sottolineare la necessità di sviluppare le competenze digitali e di contrastare il rischio di isolamento sociale. Le aziende e le istituzioni devono supportare i lavoratori nello sviluppo delle loro competenze digitali e di creare un ambiente di lavoro collaborativo e inclusivo. Dall’altra parte i lavoratori dovrebbero comprendere che è nel loro interesse valorizzare questa opportunità e non viverla come occasione per staccarsi dalle responsabilità aziendali o dal riconoscere che la produttività deve poter essere una priorità aziendale.

June 29, 2024 at 07:25AM

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