Castelli (ROCKWOOL): il ruolo della lana di roccia per affrontare le sfide di sostenibilità nell’edilizia – ESGNews.it

Castelli (ROCKWOOL): il ruolo della lana di roccia per affrontare le sfide di sostenibilità nell’edilizia – ESGNews.it

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Ridurre la dispersione termica degli edifici è un passaggio chiave nel processo di efficientamento energetico a cui mira la direttiva europea sulle case green. In particolare, il mirino è puntato sugli edifici di classe energetica F e G che in Italia corrispondono a circa il 55% degli immobili e che dovranno dunque essere ristrutturati per essere conformi alle richieste di riduzione degli impatti ambientali dell’edilizia dell’UE. È quindi necessaria una riqualificazione profonda degli edifici della Penisola che potrebbe consentire un risparmio energetico di almeno il 60% con benefici tangibili anche in bolletta. Da questo punto di vista, la lana di roccia, un materiale ricavato da rocce vulcaniche, può giocare un ruolo fondamentale proprio grazie alla sua capacità di limitare gli scambi termici verso l’esterno e di ridurre quindi l’impronta energetica degli immobili in cui viene utilizzata. Ma non solo. Oltre alle prestazioni dal punto di vista energetico, questo materiale sembra avere i connotati perfetti per poter affrontare molte delle sfide in ambito di sostenibilità e sviluppo. A partire dalla sua riciclabilità e dalle caratteristiche di sicurezza, come il fatto di essere incombustibile, fino alla capacità di consentire l’isolamento acustico poiché limita il passaggio di rumori tra gli ambienti interni ed esterni, contrastando l’inquinamento acustico delle città.

Non a caso quindi l’uso della lana di roccia può contribuire ad ottenere la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), noto riconoscimento di sostenibilità edilizia. E proprio le caratteristiche di questo materiale e il suo ruolo per rendere più sostenibili gli edifici sono evidenziate da Federico Castelli, amministratore delegato di ROCKWOOL Italia in questa intervista a ESGnews.

Oggi, con circa 11.700 dipendenti distribuiti in 39 Paesi, il gruppo ROCKWOLL è un leader del settore dei sistemi di isolamento avanzati in lana di roccia. Tutti i prodotti sono creati da questo materiale naturale, ampiamente disponibile, durevole e riciclabile e sono una coniugazione concreta del concetto di economia circolare. La sostenibilità per ROCKWOLL si declina in tutto il modello di business e questo avviene attraverso, per esempio, l’adozione di sistemi di gestione certificati negli stabilimenti e la conformità di tutti i prodotti ai Criteri Ambientali Minimi (CAM), vale a dire ai requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, in modo da individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita.

Partendo da elementi naturali contribuite a rendere più sostenibili le abitazioni. Ci può raccontare le applicazioni della lana di roccia nel migliorare il risparmio energetico delle case? 

La lana di roccia ha origine dalla roccia basaltica di origine vulcanica e presente in abbondanza sulla terra. La lana di roccia è riciclabile e versatile, ideale in applicazioni per edilizia, industria, trasporti, orticoltura. Grazie alle sue proprietà intrinseche garantisce ottime prestazioni per quanto riguarda l’isolamento termico e acustico e la protezione dal fuoco. A queste si aggiungono durabilità, sostenibilità, circolarità ed idrorepellenza per applicazioni per l’edilizia.

L’isolamento termico a cappotto è uno degli interventi di riqualificazione più impattanti dal punto di vista energetico: l’utilizzo di materiali efficienti e sicuri come la lana di roccia può contribuire significativamente al salto di classi energetiche, al miglioramento del comfort invernale ed estivo e alla sicurezza antincendio. 

Una casa isolata con la lana di roccia ROCKWOOL è inoltre meno soggetta a oscillazioni termiche negli ambienti interni, rendendo possibile il mantenimento di una temperatura stabile e riducendo il fabbisogno di riscaldamento fino al 70%.

Edifici isolati con la lana di roccia presentano inoltre un’ottima resistenza a umidità, avendo caratteristiche di traspirabilità, e ai danni causati dalle muffe, contribuendo così a proteggere la salute degli edifici e di chi li abita.

I vostri prodotti erano l’elemento costitutivo dei ben conosciuti “cappotti” degli immobili: quante classi energetiche si possono effettivamente guadagnare?

Per incidere significativamente sul passaggio di classi e sulla performance energetica, è necessaria una riqualificazione profonda degli edifici che può consentire un risparmio energetico di almeno il 60%.

La situazione di partenza dell’immobile, la tipologia di isolamento, non solo il cappotto, e la scelta dei materiali utilizzati determinano quindi il risultato finale. La lana di roccia con le sue proprietà di performance termiche, a cui si aggiungono come accennato quelle di salubrità, resistenza al fuoco e circolarità, è in grado di contribuire a una maggiore efficienza degli edifici e quindi al salto delle classi energetiche, migliorando anche il livello di benessere di chi vi abita.

Ma sono adatti a ogni tipo di abitazione?

I nostri prodotti sono adatti per tutti i tipi di edifici e si adattano a qualunque tipo di immobile: dalle case agli uffici, agli asset logistici e al comparto retail, fino alle scuole e agli ospedali. Possono essere applicati su edifici di nuova costruzione, così come su edifici preesistenti da ristrutturare o riqualificare energeticamente. 

Avete una stima di quanto la manovra dei bonus ha impattato sull’efficienza energetica del parco immobiliare italiano?

Il Superbonus 110% ha agevolato sensibilmente il rinnovamento degli edifici con l’obiettivo di renderli più efficienti e sostenibili. Questi interventi hanno determinato un impatto significativo sul mercato, portando a molteplici benefici, sia economici con un risparmio netto in bolletta, sia di incremento del valore degli immobili, e come infine di diminuzione dell’impatto ambientale. 

Secondo alcuni studi di settore, tra cui il rapporto Ance del 2023 La transizione ecologica degli immobili in Italia, in poco più di due anni, circa 67.500 condomini hanno migliorato sensibilmente i propri livelli di efficienza energetica. Il 60% degli edifici oggetto degli interventi sono ora in classe A, più di un quarto nelle classi B o C.

Ora è importante dare al settore una visibilità chiara e di lungo periodo sulla strategia da adottare per il prossimo decennio e che permetta di rispettare gli impegni sulla riduzione delle emissioni e dei consumi, a livello internazionale. 

Sarebbe auspicabile uno schema di incentivazione chiaro, di semplice applicazione e controllo e stabile nel lungo termine, in modo da permettere alle aziende di rispondere concretamente alle esigenze del mercato e di farlo nel modo più efficace possibile.

E per ottemperare alle richieste della direttiva sulle case green quali investimenti saranno necessari?

L’Unione europea punta a raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni per ridurre il consumo di energia e risorse negli edifici.

Per quanto riguarda il settore privato, la normativa di riferimento è appunto quella della cosiddetta direttiva Case green che chiede di concentrarsi sulla ristrutturazione degli edifici in classe energetica F e G, che in Italia rappresentano circa il 55% degli immobili. 

Al momento siamo nella fase di definizione dei piani di azione nazionali e delle politiche di sostegno al raggiungimento di questi obiettivi. 

Nell’ambito di questo framework piuttosto complesso e ambizioso, siamo particolarmente attenti a tutti gli sviluppi possibili perché potremo giocare un ruolo chiave. È prevedibile, infatti, che gli attori del settore assisteranno all’intensificarsi di progetti di riqualificazione, quindi nuovi investimenti, e potranno trovarsi al centro di una crescita economica e occupazionale significativa. Tutto questo avrà naturalmente un impatto positivo sulle case degli italiani e l’ambiente.

Quali sono le altre proprietà in termini di maggiore efficienza degli immobili, apportati dai pannelli di lana di roccia?

I prodotti isolanti ROCKWOOL sono pensati per diverse applicazioni e presentano caratteristiche prestazionali oltre a quelle termiche, quali resistenza all’umidità, sicurezza antincendio ed efficienza energetica. Dopo l’applicazione dei prodotti ROCKWOOL, gli edifici possono migliorare la propria classe energetica grazie al maggiore isolamento esterno e il conseguente mantenimento della temperatura degli ambienti interni, beneficiando di una riduzione dei consumi e un risparmio rispetto alla condizione di partenza. Grazie alle proprietà incombustibili della lana di roccia, inoltre, gli immobili in cui sono installati i pannelli in lana di roccia sono più sicuri dal punto di vista della sicurezza antincendio.

Ma da dove viene la lana di roccia ed è sostenibile il processo per realizzarla?

La lana di roccia è un materiale isolante costituito da fibre ricavate da rocce vulcaniche di tipo basaltico, una risorsa abbondante sul suolo terrestre e non a rischio di scarsità. È un materiale con un’ottima capacità di isolamento termico e fonoassorbente. La lana di roccia per l’isolamento non assorbe né acqua né umidità, e ha inoltre un ottimo comportamento al fuoco non contribuendo né allo sviluppo né alla propagazione di incendi. Oltre ad essere resistente, la lana di roccia può essere riciclata all’infinito senza alcuna perdita di prestazioni. 

Tutti i nostri siti di produzione lavorano nel rispetto dell’ambiente basandosi su tre azioni chiave: un’efficace politica ambientale, il rispetto degli standard obbligatori e l’implementazione di sistemi di gestione ambientale.

Grazie a questo impegno, per i nuovi impianti produttivi, utilizziamo la tecnologia di produzione più pulita al mondo nel settore della lana di roccia con forni elettrici alimentati con energia rinnovabile. Anche per gli impianti esistenti è in corso una trasformazione per renderli più sostenibili.

In termini di economia circolare, i vostri prodotti utilizzano materie riciclate e sono a loro volta smaltibili?

In ROCKWOOL sosteniamo politiche proattive per aumentare il riciclo e la riciclabilità di prodotti e materiali: promuoviamo pratiche di decostruzione (rispetto alla demolizione) e la raccolta differenziata dei rifiuti; supportiamo inoltre il progressivo inserimento di divieti di conferimento in discarica per materiali riciclabili nonché requisiti per aumentare l’uso di materiali riciclati. I nostri prodotti e i nostri processi produttivi integrano durabilità e riciclabilità come caratteristiche fondamentali. Offriamo ai nostri clienti e al mercato in generale la raccolta e il trasporto dei rifiuti di lana di roccia attraverso le nostre big bag Rockcycle® per un reinserimento nel processo produttivo.

Da anni avete una partnership con la Fondazione One Ocean per la protezione del mare. Come mai questa scelta e la vostra attività ha impatto sull’acqua?

La collaborazione con One Ocean Foundation, nata grazie alla partnership tra ROCKWOOL e SailGP, ci rende particolarmente orgogliosi perché dimostra che anche le aziende come la nostra che operano a terra possono avere un legame speciale con l’oceano adoperandosi per ridurre al minimo l’impatto su di esso. Si stima infatti che circa la metà della produzione di ossigeno sulla Terra provenga dall’oceano e che questo assorba il 90% dell’aumento della temperatura del pianeta. Insomma, siamo tutti responsabili e dobbiamo agire in fretta.  

Nel corso degli anni abbiamo contribuito a numerosi progetti per preservare i nostri oceani e la biodiversità. Ad esempio nel 2023, per citare un’iniziativa italiana, abbiamo avviato assieme a SailGP, la Fondazione One Ocean e l’Università di Bari un progetto di ripopolamento dei cavallucci marini nella laguna del Mar Piccolo a Taranto, costruendo una vera e propria casa in lana di roccia per la salvaguardia di questa specie, una delle colonie fra le più grandi d’Europa.

July 3, 2024 at 03:13PM

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