Siderurgia sostenibile e competitiva, la sfida green del Gruppo Danieli – UdineToday

Siderurgia sostenibile e competitiva, la sfida green del Gruppo Danieli – UdineToday

https://ift.tt/hauJxTQ

Gruppo Danieli e Metinvest, dopo l’abbandono della soluzione San Giorgio di Nogaro, hanno trovato casa a Piombino, in provincia di Livorno, per la realizzazione della nuova super acciaieria a orientamento green che la sinergia tra le due realtà ha come obiettivo. Un progetto che intende cambiare il panorama siderurgico europeo, per portarlo sempre più sulla strada dell’integrazione ecologica. 

La genesi del progetto

La multinazionale italiana e il gruppo ucraino-olandese hanno deciso di unire le forze verso quello che durante il quinto ‘Danieli InnovAction Meeting’ è stato definito "un sogno comune”. Sogno ereditato dallo storico amministratore delegato di Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, tra le più avvedute figure dell’industria italiana scomparso lo scorso aprile a 81 anni, sessanta dei quali trascorsi nella siderurgia e quaranta da guida principale della multinazionale.

La dimensione "green"

Il cuore dello stabilimento piombinese, dalla capacità di produzione di circa 3 milioni di tonnellate di acciaio, sarà costituito da una tecnologia sofisticata sviluppata direttamente da Danieli, in grado di abbattere gli impatti ambientali della produzione: il “forno elettrico digitale”. La tecnologia si tradurrà nella capacità di produrre ‘acciaio verde’, basato sulle energie rinnovabili, a una delle sue prime applicazioni sul suolo europeo. A Piombino l’acciaio sarà il risultato della lavorazione del rottame e dell’azione delle pale eoliche. È una tra le metodologie più sostenibili attualmente a disposizione per la produzione di acciaio, in grado di contenere le emissioni di C02 e di molti altri agenti inquinanti. L’impianto è progettato per mantenere il minor numero possibile di scarti, producendo solo materiali con valore aggiunto. Con i suoi 1500 lavoratori, sarà una sorta di polo green della siderurgia da 2 miliardi di euro.

Una strada difficile

La soddisfazione è molteplice per il Gruppo dalla storia ultra centenaria, ma la strada per concretizzare la finalizzazione del progetto non è stata priva di ostacoli. Originariamente, come noto, il luogo individuato per ospitare lo stabilimento si trovava nel territorio di San Giorgio di Nogaro. Le alte sfere Danieli ne hanno sempre fatto una questione di carattere identitario visto il legame radicato del colosso con il Friuli. L’opposizione dei comitati ambientalisti locali – portata avanti con forza a partire dall’estate 2023 – e, nell’ottica dell’azienda, il mancato sostegno da parte di alcune frange politico-confindustriali regionali hanno fatto in modo che a Buttrio si cambiassero i piani, nonostante il progetto fosse già nelle fasi embrionali.

Che cosa si è perso

Il naufragio del progetto di San Giorgio, alla luce degli sviluppi della vicenda, agli occhi degli osservatori economici assume la dimensione di un’occasione mancata per il territorio friulano. Allargando la visuale rispetto al caso piombinese, diventa chiaro come l’azione nel nostro Paese sia solo una parte della visione siderurgica eco sostenibile di Danieli. Il Gruppo è attivo in tutta Europa e in tutto il mondo per rendere realtà l’intento di ridurre le emissioni fino al 30 per cento della produzione attuale, risparmiando quasi 4 milioni di tonnellate di CO2.  Nella vicina Austria ad esempio, da sempre Paese attento alla sostenibilità, gli stabilimenti di Linz e Donawitz sono diventati i cardini di un piano del Gruppo per la produzione di acciaio verde di nome “Greentec steel”, che prevede l’utilizzo di forni ad arco elettrico, gemelli di quelli che saranno operativi in Toscana.

A Oriente

Nella stessa prospettiva, va inquadrata la partnership di inizio 2024 con la giapponese Nippon Steel. Il Gruppo Danieli e l’azienda nipponica costruiranno all’R&D Center di Hasaki la cosiddetta Experimental direct reduction plant. Si tratterà di un impianto che studierà l’applicazione di gas naturali e non, idrogeno in particolare, come agenti riducente per la produzione di acciaio decarbonizzato. Lo stabilimento sarà dotato di un sistema di ‘sequestro della CO2’, per abbattere le emissioni. Un progetto ambizioso sostenuto dal New energy and industrial Technology development organization (la più grande organizzazione di gestione pubblica del Giappone in materia di tecnologie industriali, energetiche e ambientali), il cui grande potenziale non ha potuto fare a meno di attrarre tre collaborazioni: dal Jfe steel corporation al Japan research and development center for metals.

La visione del futuro

L’ecosistema green che Danieli & C. Officine Meccaniche Spa sta progressivamente pianificando dimostra non solo che il futuro dell’acciaio risiede nell’integrazione con un approccio ecologico, ma che questo binomio è anche competitivo sul mercato, con ricadute virtuose su tutti i territori che coinvolge e coinvolgerà. Piombino è solo il primo tassello di un percorso che può contribuire a migliorare l’industria del Paese. 

July 4, 2024 at 05:58PM

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *