Le aree interne tra sostenibilità e digitalizzazione, le nuove sfide: l’Appennino che non teme l’innovazione – Il Capoluogo – Il Capoluogo

Le aree interne tra sostenibilità e digitalizzazione, le nuove sfide: l’Appennino che non teme l’innovazione – Il Capoluogo – Il Capoluogo

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Puntata speciale di Grandangolo direttamente dal WCEE di Milano. L’intervista al senatore Guido Castelli, commissario alla ricostruzione post sisma del Centro Italia. Le sfide dell’Appennino del futuro.

Il senatore Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione post sisma del Centro Italia, è l’ospite della puntata speciale di Grandangolo dal WCEE di Milano, la 18ª Conferenza Mondiale sull’Ingegneria Sismica a cui ha partecipato anche l’Ufficio Speciale della Ricostruzione dell’Aquila. “Si tratta di un meeting dalla natura straordinaria – ha sottolineato il senatore Castelli – la 18ª edizione, di cui una sola si era svolta in Italia. Dopo 51 anni torna nel nostro Paese, che ha avuto la possibilità di ospitare i massimi esperti di ingegneria sismica. Quale spalto migliore per confrontarci e arricchire le nostre competenze? Da nostro punto di vista, abbiamo voluto evidenziare come nella ricostruzione 2009 e in quella 2016, nonostante le grandi difficoltà, abbiamo affrontato la sfida dell’innovazione, senza alcun tipo di esitazione. Tant’è vero che nel caso del 2016 abbiamo proposto due modelli particolarmente avveniristici e innovativi, il modello di ricostruzione di Arquata del Tronto e quello di Castelluccio di Norcia“.
E a proposito di Castelluccio di Norcia, “si tratta di un luogo iconico, dove si registra forse la massima complessità per quanto riguarda la biodiversità: esistono 1200 specie di uccelli nidificanti, 2mila specie  floreali, 14 specie di anfibi e 16 di rettili, per non parlare delle farfalle, con più di 850 tipi presenti. Questa biodiversità nasce dall’incantevole incontro che c’è stato tra l’uomo e la natura. Faccio questa premessa perché intervenire su Castelluccio vuol dire preservare in nome della sostenibilità tutto quello che era un patrimonio distrutto, ma di grande valore. Grazie alla combinazione di sostenibilità ambientale, ingegneria sismica avanzatissima e anche di economia circolare, saremo in grado di mantenere i dislivelli di questo incasato meraviglioso a 1450 metri, di mettere degli isolatori sismici secondo una logica di gradonata, in maniera tale che venga assecondata questa elevazione del borgo e da ultimo, grazie anche alle imprese che sono coinvolte in questa ricostruzione, per ricostruire Castelluccio avremo la possibilità di riutilizzare le stesse macerie di Castelluccio, attraverso una betoniera speciale che sarà collocata in prossimità del cantiere per evitare il via vai di mezzi pesanti che avrebbero sfregiato i luoghi della fioritura”.
Ma più in in generale, per quanto riguarda le attività della struttura commissariale, “stiamo agendo, prefigurando un Appennino custode geloso delle sue tradizioni, presidio del nostro paesaggio, ma questo non basta. Bisogna affrontare il tema dell’innovazione, la sfida digitale. Un Appennino connesso è un Appennino in cui è più facile vivere, avere cure sanitarie; per questo è fondamentale l’infrastrutturazione digitale. In secondo luogo dobbiamo dare attenzione ai servizi di cui hanno bisogno famiglie, per allontanare il rischio che la suggestione delle città possano sottrarci popolazione”.

L’intervista integrale

July 6, 2024 at 01:50PM

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